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Luigi De Rose non è nuovo a operazioni culturali del genere, poiché nel2004 pubblicò il volume Le dominazioni in Calabria – analisi storicolinguistica.Ora si cimenta con quest’altro lavoro storico-linguistico che parte dallaCalabria per approdare, come il precedente, al suo paese natale: Rose, a cuil’Autore è legato da vincoli di affetto straordinari.Rose è un piccolo paese presilano che si affaccia a terrazza, quasi unaroccaforte, sul sottostante piano della valle media del Crati. La sua lingua, ose vogliamo il suo dialetto, proprio per la sua posizione geografica, si è benconservato nel…mehr

Produktbeschreibung
Luigi De Rose non è nuovo a operazioni culturali del genere, poiché nel2004 pubblicò il volume Le dominazioni in Calabria – analisi storicolinguistica.Ora si cimenta con quest’altro lavoro storico-linguistico che parte dallaCalabria per approdare, come il precedente, al suo paese natale: Rose, a cuil’Autore è legato da vincoli di affetto straordinari.Rose è un piccolo paese presilano che si affaccia a terrazza, quasi unaroccaforte, sul sottostante piano della valle media del Crati. La sua lingua, ose vogliamo il suo dialetto, proprio per la sua posizione geografica, si è benconservato nel tempo, anche se, come fa notare De Rose, negli ultimiquarant’anni ha subito l’influenza di Cosenza. La velocità dellecomunicazioni ha sicuramente determinato un cambiamento linguistico,come ad esempio (è sempre De Rose a sottolinearlo) la vocale “o”, moltoinsistente nel lessico rosetano, si è lentamente trasformata in “a”; ma èancora riscontrabile nella parlata di qualche anziano.Ora, per quanto ben conservata, una lingua non è un organismo statico, èin continuo movimento ed evoluzione. De Rose ne è così consapevole che inquesto suo pregevole studio linguistico ha avvertito la necessità diaggiungere l’aggettivo “storico” al sostantivo “dizionario”. Egli è inoltreconsapevole che il dialetto non è “una degenerazione della lingua italiana”(cfr. p.7), se è vero che la nostra lingua attuale derivi dal fiorentino; certo unfiorentino nobilitato dai grandi scrittoti toscani del Trecento,