"Documenti umani" è la seconda raccolta di racconti di Federico de Roberto, pubblicata per la prima volta nel 1888.
Scopo del libro, costituito da 13 racconti, è raccogliere documenti sulla strana psicologia degli uomini secondo i dettami della scuola di Paul Bourget con l'intento di scoprire una realtà diversa dalle forme esteriori e dai sentimenti.
I racconti: Documenti umani, Il passato, Una dichiarazione, Il ritratto del maestro Albani, Studio di donna, Il sacramento della penitenza, Un caso imprevisto, Donato del Piano, La morta, Le due faccie della medaglia, Una voce, Epilogo, L'orgoglio e la pietà.
Federico de Roberto (1861 – 1927) è nato a Napoli nel 1861, si stabilì a Catania dove conobbe Verga e Capuana e si dedicò al giornalismo e alla letteratura, con un periodo trascorso a Milano, dove collaborò con il “Corriere della Sera”. L’elenco delle sue opere è molto lungo e comincia con una raccolta di saggi critici nel 1883. Nel 1887 pubblica la prima raccolta di novelle, La sorte, che risente del modello verghiano e che viene criticato per l’eccessiva crudezza veristica.
Il suo capolavoro, I Viceré, comparve nel 1894. Frustato dall’insuccesso, smise di scrivere romanzi e si dedicò alla critica e alla saggistica.
Scopo del libro, costituito da 13 racconti, è raccogliere documenti sulla strana psicologia degli uomini secondo i dettami della scuola di Paul Bourget con l'intento di scoprire una realtà diversa dalle forme esteriori e dai sentimenti.
I racconti: Documenti umani, Il passato, Una dichiarazione, Il ritratto del maestro Albani, Studio di donna, Il sacramento della penitenza, Un caso imprevisto, Donato del Piano, La morta, Le due faccie della medaglia, Una voce, Epilogo, L'orgoglio e la pietà.
Federico de Roberto (1861 – 1927) è nato a Napoli nel 1861, si stabilì a Catania dove conobbe Verga e Capuana e si dedicò al giornalismo e alla letteratura, con un periodo trascorso a Milano, dove collaborò con il “Corriere della Sera”. L’elenco delle sue opere è molto lungo e comincia con una raccolta di saggi critici nel 1883. Nel 1887 pubblica la prima raccolta di novelle, La sorte, che risente del modello verghiano e che viene criticato per l’eccessiva crudezza veristica.
Il suo capolavoro, I Viceré, comparve nel 1894. Frustato dall’insuccesso, smise di scrivere romanzi e si dedicò alla critica e alla saggistica.