... Comunque sia, la Napoli di Seminara è una città essenzialmente “moderna”, non arcaica e/o pittoresca, dove vengono evocate le arterie commerciali, le vetrine che Ortensia e Antonietta ammirano, le automobili; una città “moderna” dove i personaggi vivono in appartamenti (e non in bassi), fanno feste, si divertono, e aspirano ad una vita comoda e borghese (Ortensia sogna di arricchirsi grazie ad investimenti in borsa). Viene messa in scena una città “normale”, resa vivace e originale dalla scelta dei protagonisti, essenzialmente donne, giovani, non sposate (o separate come Antonietta) che non rientrano negli schemi tradizionali della società. Ne riparleremo. Posso condividere in parte il giudizio di Pizzarelli per cui il romanzo «avrebb[e] potuto essere ambientat[o] in qualunque altro luogo senza nulla perdere e nulla guadagnare», insistendo però sul carattere indispensabile della dimensione cittadina di Donne di Napoli... (dall’Introduzione)