Dov’è il cuore della Matematica? Questa domanda non è priva di senso. C’è chi ritiene la matematica una materia fredda, puramente meccanica, priva di fantasia e di bellezza. Stereotipi molto diffusi! Questa domanda, però, una volta accolta, si apre, diventa esigente e si proietta come un fuoco artificiale in tante direzioni, interne ed esterne alla Matematica stessa, mostrando tutto il suo calore, i suoi colori, la sua sorprendente bellezza! Ma la matematica non è un monolito (nel corso della storia avrebbe potuto prendere anche strade diverse di linguaggio e di contenuti, se i nostri antenati avessero fatto scelte diverse, come esemplificherò in un paragrafo), per cui la domanda non può non articolarsi in: Dov’è il cuore della Geometria, dell’Algebra, dell’Analisi, della Geometria analitica,… E dentro l’Analisi, la Geometria,… quali gli altri centri? E perché questo cuore batta con vigore, dove può trovare posto in noi? Sì, perché la matematica può vivere solo se ci sono dei matematici che la tengono viva, come la musica sopravvive solo grazie ai musicisti; così la pittura, la poesia e tutte le arti! A questo fine quali attenzioni seguire in classe con gli studenti perché anche loro possano entrare in questa relazione artistica e personale con la Matematica? Questo libro è una lunga lettera a un giovane insegnante, che offre alcuni contributi di esperienze e di strategie didattiche (dall’aritmogeometria all’Analisi), non per mettere la parola fine su molte questioni, che non la conosceranno mai, ma solo per consentire una riflessione, e, se possibile, far evitare qualche scoglio che, inevitabilmente, ogni insegnante incontrerà nella propria carriera. Infine, se qualcuno desidera cercare il cuore della matematica non vada lontano, non si perda dietro tecnicismi inutili, lo cerchi dentro di sé e intorno a sé, a partire dal cielo stellato, come novello Pitagora, e, se è insegnante, lo cerchi nel sorriso dei propri allievi. Per giungere alla mente degli studenti la strada maestra passa per il loro cuore. Ringrazio il Cielo per avermi concesso il privilegio di aver insegnato per 37 anni nella scuola superiore. Porto nel cuore tante immagini di studenti, i loro sorrisi, le loro aspirazioni (con i loro conflitti e difficoltà) e quelle dei loro familiari; dai primi ho ricevuto più di quanto ho dato e ad essi questo libro è debitore con grande riconoscenza. Grazie negli anni a Cristina, Emilio, Nicola, Simone, Paolo, Elena, Alessandra, Lorenzo, Pier Domenico, Sara, Luciano, Niccolò, Giacomo, Francesca, Benedetto, Matteo, Emiliana… Paolo Toni