Probabilmente, in linea cronologica, l'ultimo tra i grandi romanzi gotici, 'Dracula' è anche il più famoso. Ispirato alla figura del principe Vlad III di Valacchia, è qui che la figura del vampiro viene ripresa e resa immortale. Scritto in forma di epistole, estratti di diario e lettere di vario genere, è interessante notare che Stoker per documentarsi compì una profonda ricerca storica, andando fino alle origini del folclore valacco per creare un personaggio che potesse incarnare tutti gli stereotipi negativi che si possano associare allo straniero, inteso come figura guardata con sospetto perché non se ne conoscono le origini. Con le sue atmosfere cupe, pressanti, con l'incombere dell'orrore che prevale sulla linea emotiva dei protagonisti e dei lettori, questo è non soltanto uno dei più celebri romanzi di tutti i tempi, ma anche un interessante indagine psicologica sulla reazione umana a ciò che può rappresentare un pericolo, prima solo ventilato e poi concreto e drammatico. Il Conte Dracula è poi diventato nel tempo uno dei personaggi più citati nel linguaggio popolare e tra i più presenti nell'immaginario collettivo. E, naturalmente, anche uno dei più sfruttati a livello di adattamenti teatrali e sul grande e piccolo schermo, da Bela Lugosi fino alla versione più recente con Francis Ford Coppola alla regia. Nella storia delle arti popolari moderne, soltanto Sherlock Holmes risulta più sfruttato di Dracula per adattamenti cinematografici. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.