Mentre tutto il mondo lotta per riprendersi dalla crisi pandemica, l'Italia affronta anche una specifica e profonda disgregazione, anzitutto del suo tessuto politico e istituzionale: un processo nato con la crisi del rapporto tra istituzioni elettive e ordine giudiziario, con lo sbandamento delle forze politiche costituenti e arrivato fino alla progressiva perdita di funzione del Parlamento. La disgregazione si è allargata alla società e gli autori ne leggono i collegamenti con la storia dello Stato unitario, con particolari sistemi di influenza straniera, con l'avanzare di un'integrazione europea fondamentale e, però, in parti significative ancora non risolta. In questo contesto, Mario Draghi offre una chance eccezionale: economista di qualità, civil servant stimato in Europa, banchiere legato alla finanza americana, garanzia per scelte tecniche e relazioni internazionali. Ma nemmeno una personalità di questa levatura arresterà il disfacimento della nostra democrazia se non ci sarà un ritorno alla discussione pubblica, cioè alla politica. Ecco perché la «carta Draghi» può essere giocata solo eleggendolo a presidente della Repubblica e consentendo al popolo sovrano di aprire una nuova fase come base per ricostituire «veri» partiti. Con stile insieme analitico e diretto, Lodovico Festa e Giulio Sapelli conducono un'acuta disamina dell'attuale situazione sociale, economica e politica italiana: una realtà ricca di contraddizioni e questioni aperte, in cui si intravedono fenomeni di coesione, resistenza e ripresa, che però richiedono di trovare uno sbocco.
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