Un autobus di linea subisce un guasto ed è costretto a fermarsi, in attesa dei soccorsi. Durante la sosta, prendono vita - attraverso una narrazione che talvolta fa sorridere e talvolta commuove - le microstorie dei passeggeri che popolano il mezzo pubblico. All’arrivo di un altro autobus che li traghetterà di nuovo nel caos quotidiano, la loro vita riprenderà a scorrere con nuovi presupposti e alcuni, com’è stato durante quella sosta forzata, cominceranno a guardare con maggiore indulgenza il vicino di posto, l’“altro”. (Dalla prefazione di Massimo Tirinelli) Carlo Terriaca vive a Roma, in pensione (nel senso di quiescenza, non di albergo), dopo aver lavorato nel settore bancario. Ha diverse passioni: i libri di storia, Caravaggio e Van Gogh, i Beatles e la musica classica, il canto corale e i broccoletti napoletani, i viaggi, i gatti e le passeggiate in montagna. E’ sposato con Paola, che ha incontrato su una spiaggia durante uno dei “favolosi” anni sessanta, e ha due figli, Daniele e Luca. Quando gliene viene la voglia, scrive. Con Edizioni Progetto Cultura ha pubblicato la raccolta di racconti Poche storie (2009).