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1510: Lutero, monaco agostiniano, è a Roma a rappresentare il capitolo di Erfurt in merito a una disputa teologica su cui si chiedeva l’arbitrato del Papa, il sanguigno e bellicoso Giulio II della Rovere. Ignorava l’ingenuo frate tedesco che questo soggiorno avrebbe rappresentato una frattura storica, destinata a sconvolgere l’intero continente europeo.L’arte rinascimentale e i resti archeologici dell’Urbe avevano suscitato la sua indifferenza, mentre la sfacciata corruzione, l’immoralità, l’ignoranza dei preti, la simonia e il fasto lussurioso della gerarchia ecclesiastica ne provocarono una…mehr

Produktbeschreibung
1510: Lutero, monaco agostiniano, è a Roma a rappresentare il capitolo di Erfurt in merito a una disputa teologica su cui si chiedeva l’arbitrato del Papa, il sanguigno e bellicoso Giulio II della Rovere. Ignorava l’ingenuo frate tedesco che questo soggiorno avrebbe rappresentato una frattura storica, destinata a sconvolgere l’intero continente europeo.L’arte rinascimentale e i resti archeologici dell’Urbe avevano suscitato la sua indifferenza, mentre la sfacciata corruzione, l’immoralità, l’ignoranza dei preti, la simonia e il fasto lussurioso della gerarchia ecclesiastica ne provocarono una profonda frustrazione. Là nella babele romana abitava l’anticristo e soltanto con la diretta guida delle Sacre Scritture si poteva recuperare la purezza dei Vangeli. Dopo un mese di desolanti rivelazioni, Lutero ritorna in Germania con la ferrea determinazione del “Via da Roma” per liberare, nel segno della fede evangelica, i veri credenti ancora incontaminati dalla peste papalina. Un nuovo cristianesimo da ricostruire sulla libertà per ogni uomo di leggere e interpretare i testi ispirati da Dio.Nel secondo atto Lutero è al termine della vita. Ha trionfato sulla corrotta gerarchia vaticana, ma va riflettendo, nell’apparente pace familiare di Eisleben, sul tributo di sangue che le masse contadine, condotte da Mϋntzer, pagarono per i suoi opportunismi; sul suo viscerale antigiudaismo, sul reciso rifiuto di fronte alle straordinarie scoperte scientifiche (Copernico) e sulla dogmatica difesa della predestinazione. Intanto le forze della restaurazione cattolica si organizzano: si apre il sipario sul Concilio di Trento.Costantemente lacerato nella ricerca della salvezza dell’anima, giunto alla fine, oppresso da umilianti malanni fisici, logorato dal dubbio della giustizia delle sue azioni, pagate anche con il sangue degli oppressi, e tuttavia ancora rigidamente immobile nei suoi molti pregiudizi, suggella il termine della sua vita con questa triste e terribile conclusione:“non credo di aver migliorato il mondo, ma questo soltanto Dio può farlo”.L’opera ha ispirato un libero adattamento teatrale “Doctor Luther” con la regia di Roberto Caruso (Compagnia Abracalam) presentato a Padova il 18 marzo 2014.