Anni 50 del secolo scorso, viene mandato in scena "Artù e i Cavalieri della Tavola rotonda". I giovani protagonisti sono chiamati a sperimentare sentimenti edemozioni che segneranno indelebilmente le loro vite fino a condizionarne ildestino. Tra Michele-Parsifal e Eliodora-Ginevra sboccia un amore travolgente cheli condurrà, per vie diverse e sofferte, ai confini del mondo, dello scibileumano, alle soglie del soprannaturale, nello sterminato deserto del nulla. Luogo altro, due eminenti ricercatori riescono a decifrare antichi e sibilliniscritti di Platone, Leonardo e Gioffredo, riuscendo a svelare il grande mistero chelega Alessandro il grande e il suo sacello ai vaticini di Siwa e le tavole smeraldine;il dono di Toth, il dio scriba di Osiride, agli uomini. Altrove, Echidna, la superba e solitaria principessa Tuaregh dalla bellezza statuaria; la sua storia si intreccia per fato e destino avverso con quello di Michele, di Eliodora, in un crescendo emozionale fatto di leggende, storie, speranze, fino a sfociare in un amore impossibile eppur voluto, cercato; condannata per questo a trascinarsi solitaria nell'immenso deserto del nulla. Ma sarà il suo straziante canto d'amore, il suo pianto, levati alla luna, alle stelle, il percolato di cuore che porterà alla metamorfosi di Michele in El-echim, il designato, l'Angelo della spada, colui che muoverà battaglia al male assoluto nella lontana terra desertica del Sahara, un conflitto apocalittico dal sapore eterno, ciclico, contro il quale la spada di un Angelo può spezzarsi, non il cuore di una donna innamorata, capace di mutuare la propria felicità per la radiosa alba di un nuovo giorno.