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Questo volume intende fornire a chi studia economia monetaria qualche strumento di analisi e di interpretazione in più rispetto alla tradizionale modellistica di radice monetarista e keynesiana. Come scrive Andrea Terzi nella Prefazione: «I limiti di tale impostazione, quasi universalmente adottata dai manuali di introduzione all’economia, si sono manifestati con particolare evidenza in coincidenza della crisi iniziata nel 2007 e delle politiche messe in atto, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, per contrastarne, con scarsa efficacia, gli effetti depressivi sull’economia reale». Il…mehr

Produktbeschreibung
Questo volume intende fornire a chi studia economia monetaria qualche strumento di analisi e di interpretazione in più rispetto alla tradizionale modellistica di radice monetarista e keynesiana. Come scrive Andrea Terzi nella Prefazione: «I limiti di tale impostazione, quasi universalmente adottata dai manuali di introduzione all’economia, si sono manifestati con particolare evidenza in coincidenza della crisi iniziata nel 2007 e delle politiche messe in atto, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, per contrastarne, con scarsa efficacia, gli effetti depressivi sull’economia reale».
Il volume non affronta quindi le specifiche problematiche della crisi, ma intende piuttosto fornire un’analisi critica del paradigma monetarista-keynesiano, per portare all’attenzione di chi studia l’economia monetaria una diversa prospettiva analitica: «riconducibile, da un lato, ad alcuni recenti risultati teorici ed empirici che ridimensionano la forza dell’impatto delle politiche espansive della banca centrale e, dall’altro, alla riscoperta e al rinnovato interesse per la teoria cartalista della moneta e la finanza funzionale».
Terzi analizza la questione del ruolo della moneta, non come aggregato indistinto, ma nelle specifiche forme in cui si manifesta, ed esamina i flussi monetari per studiare le conseguenze delle politiche monetarie e fiscali, con particolare attenzione per i saldi finanziari di settore e il legame tra il bilancio del settore pubblico e il bilancio consolidato del settore privato.