La tv pubblicitaria dagli anni 80 ha potenziato l’egemonia culturale degli inserzionisti capitalistici e insieme ha trasformato la politica in spettacolo favorendo il successo di leader populisti. I social media hanno proseguito questa tendenza. La tv ha contribuito a formare intere generazioni al talking, all’entertainment e all’esibizione competitiva del corpo e della mente, e il reality è stato uno dei perni del passaggio dall’ambiente tv a quello social. I reality sono stati tra i primi programmi commentati sui social e molti social sono diventati una sorta di reality autogestito. Tv commerciale, rotocalchi e social media però sono stati semplicemente un veicolo per i leader populisti, aiutati da potenti apparati digitali. Nel saggio, media e social media sono presentati beninteso come collegati a tendenze strutturali complesse, e si prendono anche in considerazione i movimenti d’opposizione e di resistenza. Il momento attuale pare caratterizzato dalla carenza di un’egemonia chiara, di un centro.