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La politica di oggi, che porta con sé contraddizioni laceranti e una sorta d’impotenza, è in maniera embrionale legata “al prima”. Ciononostante sembra ci sia una regola che la politica consciamente o inconsciamente adotta: il popolo ha la memoria corta. Un paese che dimentica è una nazione che non sa dove sta andando e che quindi guarda al futuro con angoscia ovvero riversa in esso l’agonia del presente. Da qui l’affidarsi a chi promette, anche l’impossibile, a chi condanna, anche se indistintamente, a chi grida più forte, anche senza ragione, a chi ci parla, anche se sordo.In questo lavoro…mehr

Produktbeschreibung
La politica di oggi, che porta con sé contraddizioni laceranti e una sorta d’impotenza, è in maniera embrionale legata “al prima”. Ciononostante sembra ci sia una regola che la politica consciamente o inconsciamente adotta: il popolo ha la memoria corta. Un paese che dimentica è una nazione che non sa dove sta andando e che quindi guarda al futuro con angoscia ovvero riversa in esso l’agonia del presente. Da qui l’affidarsi a chi promette, anche l’impossibile, a chi condanna, anche se indistintamente, a chi grida più forte, anche senza ragione, a chi ci parla, anche se sordo.In questo lavoro si legge in modo divertente e piacevole, poiché è una raccolta di vignette la maggior parte pubblicate su un quotidiano, che sono volutamente leggere e accattivanti con risvolti satirici e comici, in cui l’autore ha voluto mettere in evidenza i fatti successi prima delle elezioni del 2013 che più hanno condizionato questo turbolento periodo: dai primi segni del cedimento del governo PDL-Lega fino agli inizi della campagna elettorale, passando per il governo Monti, per i fatti della primavera araba, riletti in chiave nazionale