1,99 €
inkl. MwSt.
Sofort per Download lieferbar
  • Format: PDF

Collocare tutte le arti sullo stesso piano estetico, al di là delle singole specificità “tecniche”, è il risultato lungamente perseguito di un processo di emancipazione della musica iniziato nel Settecento e al termine del quale negli anni a cavallo con il nuovo secolo i teorici della musica romantica, in netta prevalenza tedeschi, le assegnano addirittura il primato sulle altre arti, in cima alla quale da sempre c’erano state quelle legate alla parola.In effetti, l’elaborazione teorica del concetto di musica e l’assunzione di quest’ultima nell’empireo delle Arti convogliano su di essa…mehr

Produktbeschreibung
Collocare tutte le arti sullo stesso piano estetico, al di là delle singole specificità “tecniche”, è il risultato lungamente perseguito di un processo di emancipazione della musica iniziato nel Settecento e al termine del quale negli anni a cavallo con il nuovo secolo i teorici della musica romantica, in netta prevalenza tedeschi, le assegnano addirittura il primato sulle altre arti, in cima alla quale da sempre c’erano state quelle legate alla parola.In effetti, l’elaborazione teorica del concetto di musica e l’assunzione di quest’ultima nell’empireo delle Arti convogliano su di essa l’interesse di molti filosofi dell’Ottocento, alcuni dei quali non esitano a inserirla a pieno titolo nel loro sistema di pensiero, che sul finire del secolo dall’idealismo confluirà nell’irrazionalismo. Ma prima di loro già alcuni filosofi del secondo Settecento si erano interessati alla musica, sia pure collocandola all’ultimo posto nella graduatoria delle Arti in quanto linguaggio che imita la natura.Partendo da Jean-Baptiste Du Bos, passando per Wackenroder, Hoffmann, Schumann, Rameau, Hanslick, fino ad arrivare a Kant, Hegel, Schopenhauer, Kierkegaard, Nietzsche, Wagner e al "Doktor Faustus" di Thomas Mann, Ettore Napoli ricostruisce gli slittamenti progressivi dell'incontro/scontro tra musica e pensiero.