Il confronto oppositivo tra cultura antropologica sarda e civiltà moderna fanno di Elias Portolu un "romanzo-soglia", segno di una metafora di confine. Più dell'incesto, la vita stessa del protagonista, sradicato dalla comunità d'appartenenza, quindi reimmesso, ma da reduce, in un mondo conosciuto e disconosciuto, definisce una solitudine ed una diversità descritta con realismo che sa di autobiografico. Il romanzo è considerato tra le migliori prove deleddiane.www.ilisso.it