Ero impaziente, masticavo distrattamente e sorseggiavo la bevanda ghiacciata, mentre una sorta di frenesia danzava nel mio stomaco.E poi arrivò.Le tende si aprirono, e lei si presentò in tutta la sua bellezza.Fissavo la finestra del palazzo di fronte al mio stesso piano, il quinto, come ipnotizzato. Avevo visto lo stesso spettacolo decine, centinaia di volte, ma ogni volta era come fosse la prima. Lei era di una bellezza inquietante, mi lasciava senza fiato.Sicuramente di sangue misto, aveva tratti orientali, lunghissimi capelli neri lisci le sfioravano i lombi. Il seno piccolo era sodo, alto, svettante sotto le attillate magliette che indossava ogni giorno.