Un giorno, come casualmente può accadere-forse più per una introspezione non voluta, ma impostatami, incontrai una bestia. L'aspetto era quello di un coniglio, ma non immaginavo, vivo, vegeto e più codardo che mai. allora pensai: non può essere che sia una smarrita e sconvolgente coscienza appartenente a chissà quale disgraziato. eppure quella bestiola mi parlava, ma io non riuscivo a udire quanto mi diceva: muoveva le labbra, ma non lo sentivo, guardavo i suoi occhi, ma non riuscivo a interpretare la sua sofferenza. lui capì, ma non lo sentivo, guardavo i suoi occhi, ma non riuscivo a interpretare la disgrazia che era in lui. Mi condusse a Gufolandia, una contea di bestie evolute, dove gli animali che vi dimoravano, in modo quasi uguale in abitudini e consuetudini, emulavano l'essere umano. Intraprendevo così, insieme a questo triste e rassegnato amico, un viaggio fantastico. grande fu la mia sorpresa nell'accorgermi che entro i confini di questa piccola comunità, tutto, era esasperatamente umanizzato. si vendeva e si comprava di tutto; vestiti maschio e femmina per il gentil sesso abiti particolarmente eleganti con gonne alla caviglia, tacchi eleganti, cappellini con berretta... e per i maschi giacca e cravatta. Il mio amico Ettore mi mostrò i locali alla moda; mi indicò il bar "Il Moralista" che-lui mi disse-temeva in particolare, in quanto ritrovo di notabili e bestie salutiste e ben pensanti, ma in fin dei conti-diceva-solo ipocrite. Fu a questo punto che mi accorsi di poter sentire la sua voce.In questa bestiale comunità, mi indicò un lupo giudice, una volpe con un occhio di vetro ed una zampa di legno, pubblico ministero; il direttore di una clinica veterinaria privata di nome Pericle, una lepre convenzionata con la contea; il comandante delle guardie carcerarie della locale prigione " la Fortezza del Pensiero" Gianselmo Castoro; un avvocato di ufficio, giudice a latere, dente culturale bestiale; il bar dove lui era solito andare "L'Animal Legion", causa, a suo dire di tutti i suoi mali. Perché Ettore coniglio beveva e non come qualsiasi bestia normale, lui era diventato un alcolista cronico e mi diceva che probabilmente che la causa della sua kafkiana metamorfosi era dovuta a questo suo "vizio". Ettore fuggiva la realtà degli eventi, la dinamicità delle situazioni che sconvolgevano e stravolgevano la sua indole, on accettava il "nuovo" per il "vecchio", ma quando cercava il vecchio non lo trovava mai... naturalmente.Quando Asdrubale, il marito di Fraschetta, amante di Ettore, usciva di casa per aprire il bar, il coniglio entrava nel suo letto...