"Nel 1835 veniva pubblicato ad Agen un libro intitolato ”Napoleone non è mai esistito”. L’autore, Jean-Baptiste Pérès, un erudito bibliotecario, dimostrava come l’imperatore dei francesi non fosse mai comparso sulla faccia della terra. La sua storia, spedizione in Russia e Waterloo compresi, risultava essere nient’altro che la trasposizione di un mito solare.Circa un secolo prima, il filosofo irlandese Berkeley era riuscito a fare di più. Riducendo la realtà a immagine del nostro spirito, aveva dimostrato la non esistenza del mondo intero. E tanto convincente dovette essere da ricavarne una nomina a vescovo e una cattedra all’università di Oxford. Va ricordato pure che l’immaterialità del pianeta non gli impedì di fondare una colonia nel nuovo continente sovvenzionata col lavoro degli schiavi delle piantagioni. Secondo questo autore, sono le conclusioni di Voltaire, diecimila uomini uccisi a colpi di cannone non sono nient’altro che diecimila impressioni del nostro spirito.Sono questi due degli esempi più notevoli di paradossi che insieme agli arcinoti esempi di Zenone non hanno giovato alla reputazione del genere, trasformandolo col tempo in sinonimo di sofisma o stramberia. Al tempo dei primi sofisti, tuttavia, il paradosso ha un connotato positivo, è abilità dialettica, capacità di convincere. La sua cattiva fama prende piede quando si inoltra in campi come l’etica e la religione che per loro natura mal sopportano di essere sottoposte a indagine razionale. I libri di Protagora vengono bruciati nella pubblica piazza di Atene non perché l’autore si sia reso colpevole di ragionamenti paradossali, quanto piuttosto perché tali ragionamenti ha provato a estendere alla religione, affermando di non poter sostenere né che gli dei sono, né che non sono. Nel momento in cui la ragione prende a occuparsi della divinità diventa fatalmente blasfema, così come nel momento in cui si occupa dell’autorità finisce col risultare irriverente."Indice:I benefici del progresso; L’elogio della monarchia assoluta; Contro lo stato sociale; In difesa del proibizionismo; A favore dell’eugenetica; Rilettura del nazismo; Il valore dell’ipocrisia“Ho letto questo libretto (ma è tale solo per le dimensioni) con un piacere che è andato sempre aumentando man mano che andavo avanti nella lettura. Educativo, realista, cinico e divertente.” (recensione su internet)