Questo contributo, riflettendo sull’esperienza maturata dai soci SIPEM durante l’alluvione in Emilia Romagna del maggio 2023, mette in evidenza le buone prassi che, nel rispetto dei protocolli di intervento psicologico sia europei che italiani abbondantemente sperimentati nei, purtroppo, sempre più numerosi eventi tragici di micro e maxi emergenza che si sono succeduti in questi ultimi anni, rappresentino alcuni dei capisaldi dell’intervento degli psicologi dell’emergenza, basati essenzialmente sulla psicologia di prossimità e sulla vicinanza emotiva alle popolazioni colpite. Un lavoro corale che caratterizza il “modus operandi” non solo degli psicologi SIPEM ma di tutto il variegato mondo della protezione civile: fare “rete” per offrire il massimo dell’aiuto possibile in situazioni difficili. Ripristinare il “benessere psicologico individuale” e ricostruire “l’identità comunitaria”. Sono questi gli obiettivi del nostro intervento in emergenza: senza uno dei due elementi sopracitati non si può affermare che la comunità sia tornata alla normalità; non può esserci benessere individuale se non si ricostruisce la comunità e se non si percepisce di far parte di essa. La salute, come dichiarato dall'OMS, non è assenza di malattia ma presenza di benessere, e per ripristinare la salute è necessario prendersi cura delle persone sia dal punto di vista biologico, che da quello sociale e psicologico.