Ennio Quirino Visconti, nato a Roma nel 1751, è stato uno dei più grandi archeologi e museologi italiani del suo tempo. Figlio del prefetto pontificio per le antichità Giovanni Battista Antonio Visconti, l'archeologo e riorganizzatore dei Musei Vaticani che nel 1784 successe a Winckelmann alla carica di Commissario delle Antichità di Roma, collaborò con il padre per l'edizione di un catalogo per la collezione del Museo Pio-Clementino. In seguito proseguì da solo l'opera paterna e divenne conservatore dei Musei Capitolini di Roma. Proclamato Console della Repubblica Romana, con la caduta di questa dovette riparare a Parigi come rifugiato politico, divenendo curatore delle antichità al Louvre e professore e membro dell'Institut de France. Morì a Parigi nel 1818. Grande cultore della Storia antica e delle antichità classiche, si occupò di iconografia greca e di plastica romana e scrisse un'opera sull'iconografia romana che per molti anni ha costituito il punto di riferimento sull'argomento. Lo storico Costantino Luppi, nella sua monumentale opera Vite di illustri Numismatici Italiani (1889-92) ce ne ha tracciato la biografia che oggi riproponiamo all'attenzione dei nostri lettori.
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