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Sceneggiatura teatrale. Epifanio Li Puma, eroe siciliano delle lotte per la riforma agraria, è ucciso dalla mafia il 2 marzo 1948. Ritorna oggi spontaneamente sulla terra, per affrontare i nuovi problemi dell’umanità sofferente, con la sua antica visione del mondo. Nella piazza di un paese siciliano incontra e combatte idealmente il suo sicario, che oggi fa lo scafista nel traffico dei naufraghi nel Mare Mediterraneo. Dialoga con una volontaria Ong, rivisitando la Storia dell’umanità e rivendicando il ruolo della sovranità popolare usurpata dalla finanza che ha sostituito la politica nelle…mehr

Produktbeschreibung
Sceneggiatura teatrale.
Epifanio Li Puma, eroe siciliano delle lotte per la riforma agraria, è ucciso dalla mafia il 2 marzo 1948.
Ritorna oggi spontaneamente sulla terra, per affrontare i nuovi problemi dell’umanità sofferente, con la sua antica visione del mondo.
Nella piazza di un paese siciliano incontra e combatte idealmente il suo sicario, che oggi fa lo scafista nel traffico dei naufraghi nel Mare Mediterraneo.
Dialoga con una volontaria Ong, rivisitando la Storia dell’umanità e rivendicando il ruolo della sovranità popolare usurpata dalla finanza che ha sostituito la politica nelle decisioni.
Sulla scena è presente il Seggio Vuoto.
Si alternano, nel chiedere e nel commentare due cori: quello dei tam tam degli africani che giungono, e quello del brainstorming dei cittadini che riempiono di post-it di doleances il Trono Abbandonato.
La vecchietta, il nonno, la bambina, la madre, la schiuma delle bollicine danzanti contribuiscono allo svelamento dell’ipocrisia.
L’eroe può così ritornare contento nei luoghi della memoria storica.
Egli nacque a Raffo, frazione del comune di Petralia Soprana in provincia di Palermo il 6 gennaio 1893.
Contadino, bravo capofamiglia e saggio cittadino del Regno e della Repubblica, si fece sempre carico della soluzione di problemi vitali della sua comunità, anche sotto il regime fascista, senza mai rinunziare alle sue idee socialiste, riuscendovi spesso grazie al suo essere generoso, creativo, paziente e pacifico.
Nel secondo dopoguerra, sindacalista capo-lega dei mezzadri e braccianti senza terra, fu determinato e irriducibile nella promozione dei diritti dei lavoratori contro gli agrari eversori della legalità.
Uomo simbolo della giustizia sociale, non volle piegarsi alla prepotenza e alle minacce del Potere corrotto.