Opera tra le più note, lette e apprezzate dal Medioevo ai giorni nostri, l’Epistola De Cura rei familiaris, attribuita a Bernardo di Chiaravalle e tramandata da un cospicuo numero di manoscritti, riappare finalmente in una moderna traduzione italiana a cura di Mario Fresa. Si propone un’edizione filologicamente accertata, perché fondata su un capillare esame della tradizione manoscritta e a stampa, consultata negli archivi di alcune delle principali biblioteche europee (Parigi, Monaco, Londra, Firenze). Si offre, così, l’opportunità di conoscere un lavoro celebrato per la sua limpida, felice franchezza espositiva: l’epistola, infatti, non si pone al lettore come testo «letterario», né come arido trattato pedagogico-sentenzioso, ma si presenta, invece, come diretta e concreta testimonianza di un modello di vita esemplare. Il suo proposito è quello di fornire una guida semplice e chiara, prodiga di consigli e di ammonimenti, che sappia garantire la costante attuazione di una forma paradigmatica di retto pensiero e di condotta opportuna e ligia, ribadendo a chi legge l’invito a seguire e ad applicare sempre, in ogni istante dell’esistenza, le superiori leggi della lealtà, della schiettezza, dell’integrità e dell’onestà. L’opera, dunque, si configura come un breve, ma densissimo florilegio di educazione virtuosa e di ideale sopravvivenza, costituendo un vademecum che si rivela, ancor oggi, dotato di un’immutata freschezza e di una preziosa e sagace intelligenza.