Poemetto in forma di epistolario, tradotto a fronte in lingua spagnola.A chi sono destinate queste epistole? Hanno bisogno di un destinatario conosciuto? La poesia si accompagna alla meditazione in prosa, a volte quasi una parafrasi, altre volte un racconto slegato dai versi che lo precedono. Poesia e prosa sono dedicate a qualcuno pronto ad accoglierle. Nell'incertezza della destinazione delle epistole, il poeta gioca liberamente con le parole.Solitudine, spazio aperto, cammino. Il paesaggio accoglie le meditazioni del poeta. La traduzione dei testi suggerisce che il destinatario delle epistole comprenda l'italiano e lo spagnolo. Ma non ha molta importanza stabilire di chi si tratti. Anche se l'evocazione di un destinatario è insistita ad ogni parola.Spiega l’Autore: "Ai versi di Giorgio Bolla risponde Riccardo Landi (ovviamente pseudonimo e alter ego dell'Autore): egli cerca il filo delle cose attraverso di essi.E'insomma un parlarsi davanti allo specchio, un affiorare di intimi desideri e strane ricerche per un uomo giunto ormai alla maturita' - fra certezze e disillusioni".Nel dialogo il poeta e lo scrittore si confrontano, si perdono e si trovano sulle stesse posizioni senza passare per le stesse strade. La poesia esige una risposta e la presenza di un lettore, forse l'autentico destinatario di queste scritture.