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La descrizione, il racconto di una vita “sentimentale”, a tratti di un disagio generazionale, ma soprattutto la testimonianza di un forte impegno civile. «Non posso che confermare, per questa nuova silloge, le sensazioni suscitatemi dalla precedente ma, se possibile, il tutto a un livello ancora più completo. Completezza confermata anche dal fatto che questa silloge è più “ragionata”, più “sistematizzata” della precedente, quasi a cercare un vero e proprio “ordine”. Come se l’Autore si fosse messo a riordinare la vita. Il tutto a livello sublime». (Dalla Prefazione). Un altro pranzo, qui…mehr

Produktbeschreibung
La descrizione, il racconto di una vita “sentimentale”, a tratti di un disagio generazionale, ma soprattutto la testimonianza di un forte impegno civile. «Non posso che confermare, per questa nuova silloge, le sensazioni suscitatemi dalla precedente ma, se possibile, il tutto a un livello ancora più completo. Completezza confermata anche dal fatto che questa silloge è più “ragionata”, più “sistematizzata” della precedente, quasi a cercare un vero e proprio “ordine”. Come se l’Autore si fosse messo a riordinare la vita. Il tutto a livello sublime». (Dalla Prefazione).
Un altro pranzo, qui nell’osteria, un certo clima, un’aria famigliare, un altro giorno che l’autunno inghirlanda. Questi riflessi d’oro – lo senti sulla pelle – ancora tanto promettono; così una sottile gioia ci pervade di sentirci parte di una qualche festa, anche se ignota.
Antonio Vargiu, nato a Roma da madre marchigiana e padre sardo, appartiene a quella generazione nata nell’immediato dopoguerra, che, verso il finire degli anni ’60 del secolo scorso, sarà protagonista di una stagione esaltante, contribuendo ad un cambiamento radicale della società italiana. Avviatosi non casualmente agli studi classici, fin da giovane commenta in versi gli aspetti più importanti della sua vita. Sindacalista convinto, prima nei metalmeccanici della Uil e poi nella Uiltucs. Il passare degli anni lo porta ad una fase più riflessiva e le tragedie che lo colpiscono, in particolare la morte della compagna della sua vita, lo portano ad interrogarsi sul senso ultimo del nostro “viaggio”. Immersi come siamo nei nostri ruoli sociali, la vita rischia di sfuggirci tra le mani, ma l’uomo ha sempre le capacità per cambiare e rigenerarsi.