Come può agevolmente rilevarsi dalla storiografia, fin dall’Antico il progettista haavuto consapevolezza del ruolo da assegnare a disegno e geometria nell’ideazionedelle opere, secondo un binomio critico che ritroverà il suo massimo teorico in LeonBattista Alberti. E’ infatti nel suo trattato che possiamo ritrovare le pagine più significative sul progettare con la mente, cioè avendo ben chiara una idea di architettura, e con il disegno per la messa in forma delle regole dell’architettura. Tal questioni sono diventate di grande richiamo con il notissimo libro di Rudolf Wittkower, Principi Architettonici nell’età dell’Umanesimo, dove sono discussi, da Alberti a Palladio, i riflessi del più generale quadro culturale nella configurazione dell’architettura e, in particolare, i nessi tra regola armonica e regola architettonica. A questi aspetti è rivolta la ricerca di Antonino Calderone, che evidenzia le interazioni tra disegno e musica nell’analisi e nella lettura dell’architettura.