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"Ermanno Raeli" di Federico de Roberto, rimasto orfano a ventun anni, è figlio di un siciliano e d'una tedesca. Ermanno è appassionato, scrive versi, ha tuttavia una tendenza al misticismo e alla fuga della realtà. Dopo un lungo viaggio in Europa, nel corso del quale ha avuto numerosi incontri intellettuali e sentimentali, si stabilisce a Palermo. Nella città siciliana Ermanno è affascinato soprattutto da due donne: Rosalia di Verdara, moglie del suo amico conte Giulio di Verdara, e la giovane Massimiliana di Charmory, giunta a Palermo con i suoi zii d'Archenval. Ermanno evita Rosalia, per…mehr

Produktbeschreibung
"Ermanno Raeli" di Federico de Roberto, rimasto orfano a ventun anni, è figlio di un siciliano e d'una tedesca. Ermanno è appassionato, scrive versi, ha tuttavia una tendenza al misticismo e alla fuga della realtà. Dopo un lungo viaggio in Europa, nel corso del quale ha avuto numerosi incontri intellettuali e sentimentali, si stabilisce a Palermo. Nella città siciliana Ermanno è affascinato soprattutto da due donne: Rosalia di Verdara, moglie del suo amico conte Giulio di Verdara, e la giovane Massimiliana di Charmory, giunta a Palermo con i suoi zii d'Archenval. Ermanno evita Rosalia, per lealtà nei confronti dell'amico, e cerca l'amore di Massimiliana. Costei, però, si sente indegna: rimasta orfana in giovane età, ha subito violenza carnale da parte di Gastone di Précourt, turpe padre della viscontessa d'Archenval. La situazione precipita durante una festa all'Hôtel des Palmes: Ermanno chiede in moglie Massimiliana, ma costei ancora angosciata per la violenza subita, sviene. Ermanno va via; Massimiliana è confortata da Rosalia, che sa delle vicissitudini della giovane. Le due donne decidono di recarsi a casa di Ermanno per spiegare; ma vi trovano una tragica conclusione.

Federico de Roberto (1861 – 1927) è nato a Napoli nel 1861, si stabilì a Catania dove conobbe Verga e Capuana e si dedicò al giornalismo e alla letteratura, con un periodo trascorso a Milano, dove collaborò con il “Corriere della Sera”. L’elenco delle sue opere è molto lungo e comincia con una raccolta di saggi critici nel 1883. Nel 1887 pubblica la prima raccolta di novelle, La sorte, che risente del modello verghiano e che viene criticato per l’eccessiva crudezza veristica.
Il suo capolavoro, I Viceré, comparve nel 1894. Frustato dall’insuccesso, smise di scrivere romanzi e si dedicò alla critica e alla saggistica.