Se gli Egiziani erano per Erodoto portatori di una esotica e antica sapienza, gli Sciti lo affascinavano per i loro costumi selvaggi. Egli non viaggiò in Scizia (lo fa capire egli stesso), ma ascoltò eccellenti informatori e tentò di conoscere e descrivere questa realtà geografica e sociale decisamente «altra». Le informazioni contenute nella sua opera sono una fonte preziosa per gli studiosi moderni della società e della cultura scitiche. Delle ricerche compiute in questo campo Benedetto Bravo ha fatto ampio uso, in primo luogo di quelle pubblicate da studiosi russi e ucraini. Tuttavia i suoi sforzi si sono concentrati sul testo erodoteo stesso. Egli ha cercato di interpretare esattamente singoli passi, di mettere in luce la struttura del cosiddetto logos scitico proponendo l’espunzione di passi ritenuti interpolati, di capire l’intenzione e l’orizzonte della historiē erodotea, di ricostruire, partendo dal testo, ciò che l’autore presupponeva noto al suo pubblico o ciò che i suoi informatori devono avergli detto, ma che egli non ha compreso.