Durante la prima guerra mondiale, in cui sarebbe morto, Serra scrisse questo breve capolavoro di riflessione sulla letteratura e sul suo rapporto anche con la guerra: guerra che non cambia nulla dell'universo morale, non cambia i valori artistici e non li crea. "Che cosa è che cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà bevuto il sangue di tanta strage: quando i morti e i feriti, i torturati e gli abbandonati dormiranno insieme sotto le zolle e l'erba sopra sarà tenera, lucida, nuova, piena di silenzio e di lusso al sole della primavera che è sempre la stessa?"