Prendi una grande città, stringi l’obiettivo con veloce zumata su una delle sue tante nicchie: una stanza d’albergo. Evidenzia un letto e aspetta... la porta si apre e... un “Lui” e una “Lei” entrano. Veloci preliminari e zac! Risucchiati dal letto. Amplesso, sigaretta e cioccolatino, poi lei torna dal marito.
Un episodio, un incontro sessuale, ripetuto in un virtuosismo di possibili e comiche variazioni sul tema. Come Raymond Queneau con il suo “Esercizi di stile” ha messo alla prova tutte le figure retoriche, così l’autrice sperimenta, non tutte perché all’erotismo non c’è mai limite, tante possibili “figure sessuali”. Dunque non metaplasmi, metatesi e lipogrammi, ma dialettiche corporee costruite su amplessi timidi, smemorati, ninfomani,“alleniani”, cronometrici, vulgaris e altri.
"Un testo che riesce a parlare di sessualità in modo ironico e a volte caustico senza scadere nella volgarità o sconfinare nell'irrealtà. Una rara capacità di giocare con i ritmi e le strutture del comico"
(Giuria del Premio Inner Wheel)
Un episodio, un incontro sessuale, ripetuto in un virtuosismo di possibili e comiche variazioni sul tema. Come Raymond Queneau con il suo “Esercizi di stile” ha messo alla prova tutte le figure retoriche, così l’autrice sperimenta, non tutte perché all’erotismo non c’è mai limite, tante possibili “figure sessuali”. Dunque non metaplasmi, metatesi e lipogrammi, ma dialettiche corporee costruite su amplessi timidi, smemorati, ninfomani,“alleniani”, cronometrici, vulgaris e altri.
"Un testo che riesce a parlare di sessualità in modo ironico e a volte caustico senza scadere nella volgarità o sconfinare nell'irrealtà. Una rara capacità di giocare con i ritmi e le strutture del comico"
(Giuria del Premio Inner Wheel)