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UniPi non si ferma… davanti a niente. È questa la frase che accompagnava un video realizzato durante il lockdown di marzo per raccontare come il nostro Ateneo, nello sforzo di salvaguardare il diritto allo studio di tutti i suoi ragazzi, non abbia lasciato indietro veramente nessuno. Protagonista era un ragazzo non udente, Mattia, il quale, grazie al servizio di interpretariato LIS che la nostra Università è riuscita a garantire anche nei mesi più bui dell’epidemia, ha potuto proseguire nello studio. Scoprirete la sua storia, assieme a quelle di Clizia, Camilla, Simone, Sara e Fabio, in questo…mehr

Produktbeschreibung
UniPi non si ferma… davanti a niente. È questa la frase che accompagnava un video realizzato durante il lockdown di marzo per raccontare come il nostro Ateneo, nello sforzo di salvaguardare il diritto allo studio di tutti i suoi ragazzi, non abbia lasciato indietro veramente nessuno. Protagonista era un ragazzo non udente, Mattia, il quale, grazie al servizio di interpretariato LIS che la nostra Università è riuscita a garantire anche nei mesi più bui dell’epidemia, ha potuto proseguire nello studio. Scoprirete la sua storia, assieme a quelle di Clizia, Camilla, Simone, Sara e Fabio, in questo primo volume di una collana che arriva in un momento molto difficile per tutti noi e che, proprio attraverso di loro, vuole rendervi partecipi di bellissime lezioni di vita, di dignità, di determinazione oggi particolarmente utili per tutti noi. La Legge n. 17 del 28 gennaio 1999, che in una sola paginetta integrava la famosa Legge n. 104 del 1992, dettava i principi del nostro ordinamento in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone disabili. Poche, ma significative integrazioni specificatamente dedicate all’Università e che, tra le altre cose, imponevano che tutti gli Atenei nominassero un proprio docente Delegato per la disabilità – carica che ho ricoperto dal 2000 al 2015 all’Università di Pisa –. Per la prima volta, inoltre, venivano messe a disposizione delle risorse per realizzare un’inclusione drammaticamente inesistente all’epoca. La Legge 17 ha costituito un vero e proprio spartiacque: prima gli interventi a favore degli studenti disabili avevano carattere sporadico, estemporaneo, quasi sempre stimolati da richieste specifiche, con qualche rara eccezione; dalla sua approvazione in poi, invece, gli Atenei sono tenuti ad adottare un approccio di tipo sistematico in materia di integrazione e supporto agli studenti con disabilità. Pensate che nel 2000, quindi pochi mesi dopo l’approvazione della Legge 17, gli studenti con un’invalidità superiore al 66% presenti nel sistema universitario nazionale erano appena 4.000. Già dieci anni dopo, nel 2010, erano 15.000. Oggi, solo a Pisa, sono più di 900. I Delegati disabilità di alcuni Atenei, tra i quali l’Università di Pisa, compresero subito l’importanza di fare rete per favorire scambi di esperienze e buone prassi: dopo i primi incontri informali, fortemente voluti e promossi dal prof. Edoardo Arslan, illustre audiologo dell’Università di Padova scomparso nel 2013, nel 2001 nacque così la CNUDD, la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità, di cui il prof. Arslan è stato il primo Presidente e che io stesso ho avuto l’onore di presiedere tra il 2009 e il 2015. La CNUDD ha fin da subito stilato delle Linee Guida a beneficio di tutti gli Atenei ed è il costante riferimento del Ministero per tutto ciò che riguarda l’attuazione di quanto previsto dalla Legge 17. Per questo, è al ricordo di Edoardo Arslan che desidero dedicare questa collana: per tutti noi che ogni giorno ci occupiamo di integrazione degli studenti disabili nelle Università italiane Edoardo è stato un vero e proprio padre. È grazie a persone come lui se oggi le Università italiane possono dirsi realmente inclusive e persone come Mattia, Clizia, Camilla, Simone, Sara, Fabio e tutti gli altri che verranno nei prossimi volumi di questa collana, possono raccontare la loro storia di studenti universitari.