I saggi contenuti in questa raccolta, pur diversi fra loro per estensione e per oggetto di analisi immediata, sono tutti accomunati da questa prospettiva teoretica: l'uomo non può essere indagato come un ente solitario, bensì sempre a partire dalla sua costitutiva relazionalità; relazionalità che si sviluppa secondo una pluralità di forme o "strutture" (Gestalten), ciascuna dotata di un suo ambito di estensione, di uno specifico principio costitutivo, di un diverso dinamismo aggregativo e di un particolare "dover-essere". Ciò comporta che tali modalità relazionali non siano equivalenti, ma che fra esse sussista una gerarchia: dalla dualità fondata sulla simpatia e cementata dalla lealtà, propria del rapporto amicale, all'identità sovraindividuale costituita dal bene comune e garantita dalla solidarietà fra i membri di una comunità lato sensu politica, fino all'universalità propria della relazione giuridica – riposante sulla uguaglianza ontologica di tutti gli individui umani, diffusiva e regolata dalla giustizia – e a quella della carità, che non discrimina alcun esistente nel suo dinamismo integrativo e rappresenta pertanto il vertice dell'umana capacità di relazione.