Essere conservatore condensa e aggiorna le rifles¬sioni che il filosofo Roger Scruton va svolgendo dai primi anni 1970 sulle origini, gli sviluppi e i vari aspetti di quel pensiero conservatore anglosassone che trova in Edmund Burke alla fine del secolo XVIII uno dei «padri fondatori». Alla luce dei suoi princìpi, e di una fitta trama di riferimenti culturali, Scruton sottopone a critica serrata le varie correnti ideologiche che dominano la scena della polit¬ica attuale – il na¬zionalismo, l’ambientalismo, per esempio, ma anche l’isla¬mi¬smo. Ne scaturisce un’agile apologia del con¬ser¬vatorismo, una prospettiva che solo a tratti è riuscita a «bucare» la cultura post-illuministica dominante nel mondo occidentale lungo tutto l’Ottocento e il Novecento, ma non per questo è meno fon¬data nei suoi presupposti critici e positivi.