Essere donna è una raccolta di quattordici novelle, pubblicate nel 1934. Tra le più belle novelle mai scritte da Camilla Bisi.
Qualcuno vorrà forse assolvermi in anticipo pensando ch’io avevo allora quindici anni.
Ma nessuno meglio di me sa come quella mia età adolescente fosse avvertita e scaltra: avvertita e scal-tra soprattutto per ogni cosa d’amore.
Perchè non c’era flirt in cui io non mettessi il naso nel momento più inopportuno, perchè non c’era il più lieve intrigo che mi sfuggisse, mi avevano appunto denominata, nel piccolo mondo balneario di Paraggi, il furetto.
Mi piaceva, sì, precisamente, furettare col mio musino aguzzo, coi miei verdi occhi fosforescenti, e sapevo al punto giusto balzare fra le coppie, afferrando con intuito maligno che era quello il momento buono per fare il terzo incomodo. Avevo un’arte speciale per non muovermi dalla panchina, sul campo di tennis, quando capivo che le due serie persone che fino allora avevano parlato del bel tempo, volevano dirsi qualcosa di molto diverso o giocare una tranquilla partita, con languidi rimandi e lunghe soste alla rete.
Ero meravigliosa di pazienza e di abilità e credo che mi detestassero.
Nessuno però poteva credere ch’io lo facessi proprio per una perversa gioia di far male e che nell’età in cui le fanciulle sognano ed hanno un diario cui affidano i primi aneliti verso l’amore, io mi divertissi invece, per una strana inversione, a rompere questi sogni, a distruggere queste trame che la divina pace di Paraggi, che l’incantevole mare di Portofino annodavano fra giovane cuore e giovane cuore.
Camilla bisi, Essere donna.
Camilla Bisi nacque nel 1893 a Roma, ultima di quattro figli dello scultore e pittore Emilio Bisi e della letterata, pedagogista Sofia Albini, attivissima tutta la vita nell’ambito delle iniziative giornalistiche per i ragazzi e per le donne. Morì a Genova nel 1947.
Qualcuno vorrà forse assolvermi in anticipo pensando ch’io avevo allora quindici anni.
Ma nessuno meglio di me sa come quella mia età adolescente fosse avvertita e scaltra: avvertita e scal-tra soprattutto per ogni cosa d’amore.
Perchè non c’era flirt in cui io non mettessi il naso nel momento più inopportuno, perchè non c’era il più lieve intrigo che mi sfuggisse, mi avevano appunto denominata, nel piccolo mondo balneario di Paraggi, il furetto.
Mi piaceva, sì, precisamente, furettare col mio musino aguzzo, coi miei verdi occhi fosforescenti, e sapevo al punto giusto balzare fra le coppie, afferrando con intuito maligno che era quello il momento buono per fare il terzo incomodo. Avevo un’arte speciale per non muovermi dalla panchina, sul campo di tennis, quando capivo che le due serie persone che fino allora avevano parlato del bel tempo, volevano dirsi qualcosa di molto diverso o giocare una tranquilla partita, con languidi rimandi e lunghe soste alla rete.
Ero meravigliosa di pazienza e di abilità e credo che mi detestassero.
Nessuno però poteva credere ch’io lo facessi proprio per una perversa gioia di far male e che nell’età in cui le fanciulle sognano ed hanno un diario cui affidano i primi aneliti verso l’amore, io mi divertissi invece, per una strana inversione, a rompere questi sogni, a distruggere queste trame che la divina pace di Paraggi, che l’incantevole mare di Portofino annodavano fra giovane cuore e giovane cuore.
Camilla bisi, Essere donna.
Camilla Bisi nacque nel 1893 a Roma, ultima di quattro figli dello scultore e pittore Emilio Bisi e della letterata, pedagogista Sofia Albini, attivissima tutta la vita nell’ambito delle iniziative giornalistiche per i ragazzi e per le donne. Morì a Genova nel 1947.