Le pagine di questo volume non rispondono ad un disegno sistematico. Raccolgono però testi nati per focalizzare temi specifici all’interno del lavoro degli ultimi anni, questo sì marcatamente unitario. Elemento determinante l’unitarietà della ricerca è stato ed è la concentrazione sull’identità cristiana, che si definisce a partire dalla scoperta appassionante del Dio che si rivela nell’Incarnazione di suo Figlio. Questo evento, questa forma che irrompe nella nostra storia e le relazioni che essa genera, appassiona il cuore e – agostinianamente – seduce l’intelligenza, sollecitandola al lavoro teologico. Ecco che, seguendo l’asse principale di questo lavoro, concentrato appunto sull’identità che si origina dal riconoscimento grato e fidente dell’identità del Dio di Gesù Cristo, a diverse riprese si sono presentate occasioni di approfondimento, “slarghi tematici” su cui lo sguardo si è volentieri attardato. Sia che la sollecitazione avesse un carattere più direttamente teoretico, sia che venisse dalla considerazione premurosa della vita della comunità cristiana quale referente privilegiato dell’attenzione teologica, l’intento che ha guidato lo sguardo e indirizzato la riflessione è stato comunque quello di precisare un tratto, magari molto parziale, della figura unitaria, del profilo complessivo dell’identità cristiana. È questa figura, la forma cristiana nella sua interezza dunque, che fin dalla prima vaga intuizione da parte della coscienza, accende la curiosità, appassiona l’indagine; è essa stessa che, di tratto in tratto, si svela e si definisce in modo sempre più nitido e affascinante. Possiamo in questo facilmente riconoscere la sintetica rappresentazione dell’itinerario lungo il quale la coscienza cristiana perviene alla propria consapevole maturità. Proprio la coscienza cristiana queste pagine vorrebbero servire. Un volume che raccoglie sguardi curiosi e appasionati dunque, del tutto complementare rispetto a quelli che l’hanno preceduto; quasi come un quaderno d’artista che racchiude “studi di panneggio”, “profili”, “mani”, ma anche schizzi e abbozzi. Particolari su cui l’occhio è invitato ad attardarsi, di tanto in tanto socchiudendosi per apprezzarne la risonanza entro una più articolata armonia. Dall'introduzione dell'Autore