« La diversità ha il potere di sottrarre al comune, al consolidato, al tradizionale, per aprire al nuovo, favorendo la trasformazione e la creazione di nuovi spazi relazionali. In altre parole, la diversità genera la crisi della normalità. In questo senso, è profondamente rivoluzionaria e innovativa, è potenza di trasformazione.»
Pensare il mondo non tanto dall’omogeneità riduttiva e ripetitiva, ma dalla diversità è il proposito di questo libro, per superare modelli e leggi standardizzati, che portano all’uniformità e alla colonizzazione. I concetti di “limite”, di “frontiera” indicano lo spazio dell’opposizione, della chiusura, ma anche dell’apertura e dell’incontro con il diverso, che proietta oltre l’orizzonte ristretto e chiuso, per confrontarsi con la realtà più ampia. Giustapposizione e antinomie, inclusione ed esclusione, contraddizione e creatività sono elementi caratteristici che definiscono il confine, nelle diverse prospettive: simbolica, filosofica, politica, culturale, sociale e religiosa, come uno spazio altamente creativo e interessante.
“Etica della diversità” propone quindi un cambio di paradigma e di visione, perché ritiene la diversità una straordinaria potenzialità di cambiamento e di rinnovamento, nella linea della pluralità e della complessità delle relazioni e dei modi di essere e di vivere. La diversità diventa così condizione imprescindibile per la costruzione della giustizia sociale e politica, ma anche della pace tra popoli e nazioni e della convivenza pacifica tra culture e religioni.
Pensare il mondo non tanto dall’omogeneità riduttiva e ripetitiva, ma dalla diversità è il proposito di questo libro, per superare modelli e leggi standardizzati, che portano all’uniformità e alla colonizzazione. I concetti di “limite”, di “frontiera” indicano lo spazio dell’opposizione, della chiusura, ma anche dell’apertura e dell’incontro con il diverso, che proietta oltre l’orizzonte ristretto e chiuso, per confrontarsi con la realtà più ampia. Giustapposizione e antinomie, inclusione ed esclusione, contraddizione e creatività sono elementi caratteristici che definiscono il confine, nelle diverse prospettive: simbolica, filosofica, politica, culturale, sociale e religiosa, come uno spazio altamente creativo e interessante.
“Etica della diversità” propone quindi un cambio di paradigma e di visione, perché ritiene la diversità una straordinaria potenzialità di cambiamento e di rinnovamento, nella linea della pluralità e della complessità delle relazioni e dei modi di essere e di vivere. La diversità diventa così condizione imprescindibile per la costruzione della giustizia sociale e politica, ma anche della pace tra popoli e nazioni e della convivenza pacifica tra culture e religioni.