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Al tramonto della sua esistenza, Euripide scrive uno dei capolavori del teatro mondiale: le Baccanti. Dopo 2500 anni la tragedia continua ad esercitare il suo fascino su spettatori e lettori, e nello stesso tempo ad essere oggetto di interpretazioni diverse e spesso contrastanti. Già nel 1909 G. Norwood le definiva un “rompicapo”; oggi la situazione, nonostante numerosi ed eccellenti studi, non è mutata: le Baccanti iniziano e finiscono sotto il segno dell’enigma (che è lo statuto formale della tragedia greca). D’altronde le grandi opere dell’antichità classica non offrono mai soluzioni, non…mehr

Produktbeschreibung
Al tramonto della sua esistenza, Euripide scrive uno dei capolavori del teatro mondiale: le Baccanti. Dopo 2500 anni la tragedia continua ad esercitare il suo fascino su spettatori e lettori, e nello stesso tempo ad essere oggetto di interpretazioni diverse e spesso contrastanti. Già nel 1909 G. Norwood le definiva un “rompicapo”; oggi la situazione, nonostante numerosi ed eccellenti studi, non è mutata: le Baccanti iniziano e finiscono sotto il segno dell’enigma (che è lo statuto formale della tragedia greca). D’altronde le grandi opere dell’antichità classica non offrono mai soluzioni, non sono mai consolatorie, non hanno la pretesa di risolvere i grandi problemi dell’esistenza né di inviare “messaggi”(come si dice oggi), ma, nel loro lucido pessimismo, ci stimolano a porci continuamente domande e accrescono la nostra sensibilità.