Servendosi dello stile intenso e diretto che già caratterizzava il precedente libro, l'autrice immagina e racconta le tappe del percorso del Gentiluomo, che è prima Evil, un bambino dal viso d’angelo che già nasconde in sé il seme dell’odio, poi un ragazzo difficile, infine un uomo feroce. In una mescolanza riuscita di finzione e realtà, alcune delle cose narrate appartengono alla dimensione del romanzo, altre sono invece presumibilmente accadute. Marzia Schenetti unisce con grande abilità narrativa episodi della vita del Gentiluomo a fatti tratti dallo studio della vita di soggetti affetti da “disturbo antisociale”. Evil, l’uomo del male: un’infallibile e geniale predisposizione alla distruzione dell’altro, l’odio per le donne, l’assenza totale di empatia. Evil entra senza bussare, si diverte nel generare onnipotenza per il solo gusto di veder soffrire e poi scompare in un soffio, lasciando solo macerie. Anni di distruzione, terre bruciate e palazzi crollati; imprendibile, protetto sempre da un male superiore, incontra l’unica donna pronta a fermare la sua corsa... Matilde.