Il romanzo "Fame usurpate" scritto da Vittorio Imbriani è un'opera significativa del naturalismo italiano del XIX secolo. La narrazione dettagliata e realistica segue le vicende di personaggi legati alla povertà e alle disuguaglianze sociali dell'epoca. Imbriani utilizza uno stile letterario crudo e diretto per mettere in luce le difficoltà e le ingiustizie della vita degli emarginati. Il contesto letterario del romanzo si inserisce nel movimento realista, enfatizzando la critica sociale e la descrizione accurata dell'ambiente. Vittorio Imbriani, autore di "Fame usurpate", era un intellettuale fortemente influenzato dalle condizioni di arretratezza e miseria della classe lavoratrice italiana. Il suo impegno sociale e politico emerge chiaramente nella scelta di argomenti e personaggi per il romanzo. Imbriani, con la sua profonda sensibilità per le ingiustizie sociali, ha voluto porre l'accento sulle problematiche legate alla fame e alla disperazione nelle classi più povere. Questa opera è consigliata a coloro che desiderano esplorare il realismo italiano e approfondire le tematiche riguardanti la povertà e lo sfruttamento sociale. "Fame usurpate" offre una visione cruda e onesta della vita dei meno fortunati, invitando i lettori a riflettere sulle disparità sociali e sulla necessità di giustizia e solidarietà.