2,99 €
inkl. MwSt.
Sofort per Download lieferbar
  • Format: ePub

La scrittura è per me terapia nelle avversità, sfogo di una fantasia troppo vivace, strumento per esercitare una salvifica ironia mista ad un pizzico di cinismo, che germina in una vecchiaia disincantata. Ma soprattutto la scrittura è per me un divertimento: non ho messaggi profondi da comunicare, perché non prendo mai troppo sul serio né me stessa né gli altri. Graziella Scofferi è stata mia compagna di classe al Liceo classico. Ricordo che già allora era dotata di eccellente inventiva e attitudine alla scrittura. L’ha conservata e migliorata attraverso gli anni, nel trentennio trascorso come…mehr

Produktbeschreibung
La scrittura è per me terapia nelle avversità, sfogo di una fantasia troppo vivace, strumento per esercitare una salvifica ironia mista ad un pizzico di cinismo, che germina in una vecchiaia disincantata. Ma soprattutto la scrittura è per me un divertimento: non ho messaggi profondi da comunicare, perché non prendo mai troppo sul serio né me stessa né gli altri.
Graziella Scofferi è stata mia compagna di classe al Liceo classico. Ricordo che già allora era dotata di eccellente inventiva e attitudine alla scrittura. L’ha conservata e migliorata attraverso gli anni, nel trentennio trascorso come stimata docente al Liceo scientifico di Chiavari.
Graziella ha il dono di una prosa fluida e incisiva e un rara capacità di mutare e adattare registro stilistico e linguistico secondo i temi trattati. Passa con disinvoltura dallo stile epico omerico e nibelungico alle leziosità dei romanzi rosa alla Liala al registro comico-realistico, che ricorda in parte le novelle del Decameron del Boccaccio. È dotata di fine e acuta ironia, con cui smorza i toni troppo drammatici o romantici e narra le vicende con uno sguardo in apparenza distaccato e disincantato, ma in realtà immerso nei più disparati aspetti della “commedia umana”. Spesso tale ironia diventa sano umorismo e comicità. I dialoghi sono sempre essenziali e i personaggi “parlano” realmente, coinvolti nella vicenda, mai in modo oratorio, per farsi ascoltare dal lettore.
Non mi dilungo ulteriormente. Sarà il lettore a scoprire i pregi di questi racconti e a ritrovare, in questo periodo distopico e quasi orwelliano, il gusto della vita reale e normale, dove non c’è “distanziamento sociale” e fobia di tutti gli altri come possibili “untori” asintomatici.