Le favole non sono solo storie per far dormire i bimbi, ma soprattutto rappresentano la prima forma con cui ogni società ha elaborato oralmente la propria storia rivivendo i percorsi per cui è diventata comunità coesa. Non ci si basava su documenti, ma sulla tradizione che passava da bocca a bocca, da padre a figlio. Anche se il tono della narrazione scivolava nel fantastico, il prodotto della “favella” era il sostegno sul quale l'antica collettività imperniava la vita in comune e fondava la propria identità.Partendo su queste premesse, il testo ripropone l'antico tipo letterario come chiave di lettura per intendere la società contemporanea, se non nell'interezza della sua complessità, almeno in alcuni segmenti che maggiormente la contraddistinguono. È un testo in cui domina la sfiducia nella ragione quale elemento capace di risolvere anche solo parzialmente, le contraddizioni che connotano in negativo questa società che sembra non avere più la capacità di elaborare soluzioni.