Tragedia di grande efficacia teatrale e tra le poche che riscossero un immediato successo, questa è una delle ultime e più amare opere di Euripide. Eteocle e Polinice, figli di Edipo e suoi eredi, decidono di spartirsi il potere su Tebe e di regnare un anno a testa. Terminato il proprio anno, Eteocle si rifiuta però di consegnare il trono al fratello che, forte dell'appoggio del suocero Adrasto, re di Argo, pone l'assedio alla città. Tebe sarà salva, ma esito ineluttabile dell'odio tra Eteocle e Polinice sarà il fratricidio, che segna l'ingloriosa fine della dinastia maledetta dei Labdacidi, mentre Edipo, vecchio e cieco, andrà in esilio accompagnato dalla figlia Antigone.
Traduzione di Ettore Romagnoli.
Traduzione di Ettore Romagnoli.