Problemi, sempre problemi. Ne risolvi uno e ne saltano fuori altri che sembrano più grossi. Ma quante lampadine occorrono nella testa di un povero cristiano per rispondere adeguatamente agli scherzi dei farabutti e del destino?
Stavolta il poliziotto Filippo Borghesi si trova alle prese col problema dei problemi: l’inquinamento. Dalla catastrofe mondiale prossima ventura ai suoi casi intimi e particolari emerge il nostro quotidiano all’ossido di piombo, l’incapacità e la malafede dei politici nell’affrontare il problema, lo sguardo rassegnato di chi sta consegnando alle generazioni future uno sfascio di proporzioni bibliche.
Un giovane ricercatore, che ha messo a punto un progetto rivoluzionario per ricavare l'idrogeno necessario per i motori del futuro, viene ucciso. I suoi appunti spariscono. Filippo Borghesi si trova, per duplici motivi, coinvolto nella spasmodica ricerca del materiale. Il classico “ago nel pagliaio” lo vede rincorrere fatti e personaggi nella sua Sicilia: rimpianta e maledetta, coccolata e respinta. In una girandola di fallimenti e supposizioni, Filippo riuscirà a trovare il bandolo della matassa? Realistico e ironico, con il linguaggio che lo contraddistingue, Mario Di Bella ci consegna un altro giallo non convenzionale nell’intreccio e nello stile letterario: vivo, quotidiano, sapido e appassionato.
Stavolta il poliziotto Filippo Borghesi si trova alle prese col problema dei problemi: l’inquinamento. Dalla catastrofe mondiale prossima ventura ai suoi casi intimi e particolari emerge il nostro quotidiano all’ossido di piombo, l’incapacità e la malafede dei politici nell’affrontare il problema, lo sguardo rassegnato di chi sta consegnando alle generazioni future uno sfascio di proporzioni bibliche.
Un giovane ricercatore, che ha messo a punto un progetto rivoluzionario per ricavare l'idrogeno necessario per i motori del futuro, viene ucciso. I suoi appunti spariscono. Filippo Borghesi si trova, per duplici motivi, coinvolto nella spasmodica ricerca del materiale. Il classico “ago nel pagliaio” lo vede rincorrere fatti e personaggi nella sua Sicilia: rimpianta e maledetta, coccolata e respinta. In una girandola di fallimenti e supposizioni, Filippo riuscirà a trovare il bandolo della matassa? Realistico e ironico, con il linguaggio che lo contraddistingue, Mario Di Bella ci consegna un altro giallo non convenzionale nell’intreccio e nello stile letterario: vivo, quotidiano, sapido e appassionato.