Filippo è un ragazzino di 13 anni. Il suo carattere rispecchia quello di molti coetanei. La sua camera è un disastro, ma aiuta don Roberto all’oratorio; non apre, quasi mai, i libri, ma prende bei voti a scuola. Corre in bicicletta e gioca a calcio. Ha un grande desiderio: adottare un cane. I suoi genitori, essendo impegnati lavorativamente tutto il giorno, gli hanno insegnato che gli animali non sono dei giocattoli e necessitano di cure e tempo. Filippo è cocciuto. Riuscirà a fargli cambiare idea? Elisabetta e Monica, già conosciute per le avventure di Tea (Tea e il Salice ridente e Tea e il segreto del medaglione), con questo nuovo lavoro, affrontano varie tematiche: il rapporto genitoriale, lo studio e la fase adolescenziale del protagonista, il rispetto per la Natura, il concetto della morte, l’abbandono degli animali. Durante una vacanza sono state testimoni di un ritrovamento, in autostrada, di un grosso cane. La vicenda, seppur andata a lieto fine, le ha colpite particolarmente. Per questo motivo hanno deciso di riportare in maniera ‘favolesca’ un fatto che arriva, puntuale, tutte le estati. Gli animali, anime pure e senza parola, vengono spesso bistrattati e considerati come oggetti. Le autrici, con questo piccolo scritto, sono consapevoli di non poter cambiare il mondo, ma si augurano di risvegliare nel giovane lettore un sentimento di empatia verso gli animali.