La pandemia ha fatto emergere un conflitto tra i saperi, in particolare tra filosofia e scienza. Da un lato sembra esservi una filosofia che pretende di saperne più degli scienziati, dall’altro una scienza che tende a considerare la filosofia come mero discorso ideologico, da usare o irridere a seconda dell’utilità. Di qui la domanda sullo scopo della filosofia e sul suo rapporto con la scienza. L’autore fa chiarezza sull’autonomia e la legittimità dei singoli saperi, sulla necessità di riconoscere la validità delle evidenze scientifiche ma anche di riprendere la funzione “critica” in senso kantiano della filosofia, che significa esaminare i limiti, le possibilità, le procedure della conoscenza scientifica. Su questa base può emergere un rapporto equilibrato tra scienza e democrazia, poiché la scienza è democratica e deve stare al servizio della democrazia.