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Turgot fu un uomo che, prima di diventare protagonista attivo nell’amministrazione di una provincia e nella vita politica francese, si interessò attivamente, insieme agli Encyclopédistes, suoi contemporanei, a tutte le manifestazioni scientifiche ed epistemologiche del suo tempo. Il Turgot savant si pone al centro del saggio che Giampiero Rossi sviluppa con una scelta di campo originale e pertinente, assumendone l’opera storiografica e filosofica come un sistema teorico coerente, ricomponendone il progetto ed enucleandone la struttura a partire dall’insieme di testi – orazioni, saggi, articoli, lettere, frammenti e pensieri – che Turgot compose tra il 1748 e il 1756, le œuvres de jeunesse dell’autore, organizzate attorno all’esigenza concettuale di una storia universale. Con una ricca articolazione di argomenti sostenuti da un’accurata analisi filologica, Giampiero Rossi ha mostrato l’impegno di Turgot nella costituzione di una “filosofia della storia” come teoria dei rapporti: teoria che sottrae la storia all’universalismo teologico di un Bossuet non meno che al particolarismo empirico della storia degli avvenimenti, per consolidarla come histoire de l’esprit humain attorno a trame concettuali – i modelli della metafora della crescita e delle sezioni dell’albero della storia, états e périodes – e scriverla come sviluppo progressivo di rapporti e relazioni.