Il volume pone in evidenza il significato e il valore peculiare della corporeità umana e delle sue facoltà di movimento volontario, intenzionale, libero e creativo. Sorretto dai capisaldi della riflessione fenomenologica, il principale nodo gnoseologico dello studio consiste nell’esplicitazione delle ragioni a sostegno di una prospettiva di piena valorizzazione della “bewusste Bewegung des Leibes”, nel disvelarsi di tutte le sue potenzialità espressive e comunicative. Facendo proprio inoltre un approccio epistemologico falsificazionista di matrice popperiana, l’autore rinnega posizioni drastiche che tentano di giustificare in termini assoluti concezioni denigratorie che sviliscono ontologicamente l’uomo e le sue dimensioni costitutive (in primo luogo corporeità e motricità), riconoscendo invece la valenza umanistica e formativa delle scienze motorie. Parimenti viene avviato un percorso speculativo che vorrebbe coinvolti in un proficuo dibattito i principali cultori di scienze motorie, con lo scopo di giungere a una esplicazione fondativa delle stesse in quanto settore disciplinare unitario, seppure interconnesso a molteplici altri saperi scientifici, la cui ontologia si costituisce iuxta propria principia quale dominio epistemico rigoroso. Degna di nota è infine la riflessione sulla questione trascendentale della pedagogia delle scienze motorie nel suo peculiare legame con alcuni temi cruciali della filosofia fenomenologica: incarnazione, intenzionalità e intersoggettività.