3,99 €
inkl. MwSt.
Sofort per Download lieferbar
  • Format: ePub

Letteratura - racconti (136 pagine) - Lontana dalla retorica di certi suoi componimenti poetici, in questi racconti Ada Negri sbatte in faccia al lettore, senza tanti complimenti, il faticoso cammino esistenziale della donna, gravata dall’immane fardello dell’imperscrutabile mistero della vita (e della morte).
Diciassette racconti in cui Ada Negri scandaglia l’animo femminile dai primi vagiti all’estrema vecchiaia senza mezzo cedimento sentimentalistico. Una scrittura dura per narrazioni nelle quali si avverte inevitabilmente in controluce il vissuto dell’autrice, che non a caso dedica la
…mehr

Produktbeschreibung
Letteratura - racconti (136 pagine) - Lontana dalla retorica di certi suoi componimenti poetici, in questi racconti Ada Negri sbatte in faccia al lettore, senza tanti complimenti, il faticoso cammino esistenziale della donna, gravata dall’immane fardello dell’imperscrutabile mistero della vita (e della morte).

Diciassette racconti in cui Ada Negri scandaglia l’animo femminile dai primi vagiti all’estrema vecchiaia senza mezzo cedimento sentimentalistico. Una scrittura dura per narrazioni nelle quali si avverte inevitabilmente in controluce il vissuto dell’autrice, che non a caso dedica la raccolta alla propria nipote, o meglio alla figlia della figlia: “A Donata, figlia di Bianca”. Pochi, in verità, gli slittamenti autobiografici, perché nelle storie che si susseguono in queste pagine non è tanto la trama a tenerci col fiato sospeso, ma la rappresentazione di un mondo, quello muliebre, in cui la libertà appare impossibile e l’autodeterminazione è solo un miraggio, perché l’unico destino possibile per le donne sembra quello di essere identificate attraverso la propria “funzione famigliare”: la figlia di, la madre di, la moglie di, la suocera di, la nonna di, ecc.

Ada Negri (Lodi 1870 – Milano 1945), nata in una famiglia indigente, riuscì a diplomarsi e diventare insegnante elementare presso la scuola di Motta Visconti (in provincia di Pavia). Grazie all’amplissimo successo delle sue pubblicazioni fu nominata professoressa ad honorem in scuole medie a Milano, dove si trasferì nel 1893. I suoi ottimi rapporti con Mussolini (con il quale era entrata in contatto già nel periodo socialista) le valsero in seguito l’entrata nell’Accademia d’Italia dal 1940. Fu l’unica donna a ricevere questa onorificenza che la “marchiò” come intellettuale di regime. Pubblicò raccolte di poesie (Fatalità, 1892; Maternità, 1904; Esilio, 1914; Il libro di Mara, 1919), racconti (Le solitarie, 1917; Finestre alte, 1923; Sorelle, 1929; Oltre, postumo) e il fortunato romanzo autobiografico Stella mattutina (1921).