È la Venezia di un tempo, vivida e vivace, quella in cui Espedita Grandesso si diverte a far girovagare gli animali protagonisti dei 16 racconti di “Fiol d’un can!”, condividendo la scena, per una volta, con i veneziani a due zampe di cui più volte ci ha fatto conoscere pregi e virtù. Ed ecco le vecchie trattorie perennemente tenute d’occhio da cani imbolsiti pronti a scattare al lancio di un boccone e a scappare dai ragazzini un po’ troppo vivaci. I corrosi magazzini semiabbandonati dove figliano di nascosto le gatte e si combatte l’eterna lotta contro le pantegane. Le buie botteghe artigianali che danno sulle calli dove gatti sornioni dal loro cantuccio tengono compagnia ai padroni mentre lavorano. I burci da trasporto attraccati alle fondamenta da dove ringhiano botoli spelacchiati che sorvegliano il materiale in carico. I mercati del pesce in campo dove i gabbiani fanno gli spazzini e con una acrobazia afferrano gli scarti in volo. Le portinerie degli uffici con i cartoccetti degli avanzi nascosti in un angolo, portati dalle impiegate per il randagio che hanno adottato.
Espedita Grandesso pesca molto dai ricordi di gioventù, inanellando storie tenere e divertenti, qualche volta tristi, ma sempre molto partecipate, come se questi suoi piccoli amici fossero per lei più “umani” degli umani.
Espedita Grandesso è nata a Venezia e vive a Mestre. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è sempre interessata alla conservazione del ricco patrimonio di tradizioni locali, raccogliendo favole, motti e modi di dire di una volta e collaborando con emittenti locali, quotidiani, riviste turistiche per la presentazione di itinerari artistici in Laguna.
Per Helvetia ha pubblicato “I portali medievali di Venezia” (1988), “Fantasmi di Venezia” (2000), “Prima de parlar, tasi” (2003), “Magna e bevi che la vita xé un lampo!” (2004), “Se no xé pan xé polenta” (2005), “Crimini alla veneziana” (2006), “Chi xé mona staga a casa!” (2007).
Espedita Grandesso pesca molto dai ricordi di gioventù, inanellando storie tenere e divertenti, qualche volta tristi, ma sempre molto partecipate, come se questi suoi piccoli amici fossero per lei più “umani” degli umani.
Espedita Grandesso è nata a Venezia e vive a Mestre. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è sempre interessata alla conservazione del ricco patrimonio di tradizioni locali, raccogliendo favole, motti e modi di dire di una volta e collaborando con emittenti locali, quotidiani, riviste turistiche per la presentazione di itinerari artistici in Laguna.
Per Helvetia ha pubblicato “I portali medievali di Venezia” (1988), “Fantasmi di Venezia” (2000), “Prima de parlar, tasi” (2003), “Magna e bevi che la vita xé un lampo!” (2004), “Se no xé pan xé polenta” (2005), “Crimini alla veneziana” (2006), “Chi xé mona staga a casa!” (2007).