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Firenze, nell'immaginario portoghese, costituisce, a ragione, la culla della civiltà occidentale moderna. Vista e ammirata fin dall'età rinascimentale come la nuova Atene, ha da sempre rappresentato per i Portoghesi non solo un modello culturale e di civiltà, cui ispirarsi, ma anche, soprattutto, quel 'locus amoenus' di armonia e equilibrio spirituale e intellettuale, sognato e irraggiungibile, che inonda e pervade l'anima di un vago, nostalgico sentimento di ammirazione.Ne danno testimonianza, ieri come oggi, una folta schiera di poeti che, commossi, per secoli, l'hanno cantata e innalzata a…mehr

Produktbeschreibung
Firenze, nell'immaginario portoghese, costituisce, a ragione, la culla della civiltà occidentale moderna. Vista e ammirata fin dall'età rinascimentale come la nuova Atene, ha da sempre rappresentato per i Portoghesi non solo un modello culturale e di civiltà, cui ispirarsi, ma anche, soprattutto, quel 'locus amoenus' di armonia e equilibrio spirituale e intellettuale, sognato e irraggiungibile, che inonda e pervade l'anima di un vago, nostalgico sentimento di ammirazione.Ne danno testimonianza, ieri come oggi, una folta schiera di poeti che, commossi, per secoli, l'hanno cantata e innalzata a mito. Fra costoro, in questa breve antologia, se ne propongono soltanto alcuni, fra i più insigni delle ultimissime generazioni, che in modo davvero originale hanno saputo riconsegnare al cuore e alla immaginazione dei connazionali il loro attonito sguardo sulla città: che è comunque testimonianza di un sentire che non può lasciare indifferenti neppure i fiorentini e, in larga misura, neanche noi italiani.Si ripropone, così, nelle presenti pagine, in bella traduzione italiana, un intreccio di voci, un'intima avvolgente polifonia, tra città, poeta e lettore che si snoda in suggestiva melodia e che viene a proporre sotto diversa luce – forse più autentica e illuminante – il mito di Firenze.Piero Ceccucci è docente di Lingua e Letteratura Portoghese e Brasiliana all'Università di Firenze.La sua carriera di docente, svoltasi nell'arco di oltre trentacinque anni in varie Università italiane, si è distinta per l'impegno profuso nella promozione degli studi lusofoni, dove al compito istituzionale di docenza e di ricerca ha affiancato un instancabile impegno, organizzando importanti Congressi Internazionali e partecipando, con propria comunicazione, ad oltre cinquanta Congressi Internazionali. Ha una produzione scientifica ricca e variegata, che comprende, fra gli altri, studi specifici su José Saramago, Fernando Pessoa, Mia Couto, Clarice Lispector, Jorge Amado, ecc. Ultimamente ha curato l'edizione italiana di importanti opere di Fernando Pessoa, quali 'Il libro dell'inquietudine' (Newton & Compton), 'Racconti dell'inquietudine' (BUR/Rizzoli), 'Poesie' (BUR/Rizzoli) e 'Il mondo che non vedo. Poesie ortonime' (BUR/Rizzoli).