In un mondo che crolla perché si preferisce costruire velocemente e a basso costo, in un mondo in cui si predilige giorno dopo giorno brancolare e respirare tra nebbie tossiche, pur di avere un risultato economico nell’immediato, macchiandosi di egoismo verso chi un giorno raccoglierà l’eredità di un pianeta guasto, l’autore scrive della necessità di non fare dell’ambizione e della scalata economico-sociale il proprio obiettivo di vita.