Maria Beatrice Berti spazia con originalità e accortezza stilistica nel genere del racconto. Una prosa a tratti frammentata, volutamente evocativa che può essere paragonata a una pennellata impressionista che desidera suggerire piuttosto che narrare nei minimi dettagli. L’autrice, infatti, pare più interessata a indicare un percorso, un modo di percepire la realtà che genera riflessioni, emozioni, sensazioni. L’epifania, l’attimo creativo, spesso giunge di notte quando si è maggiormente in sintonia con se stessi, immersi in un’atmosfera di meraviglia e consapevolezza sì che i ricordi, le immagini, le sfumature del vissuto si disvelano e si imprimono nella memoria. E allora l’epifania si fa fiore che nell’oscurità emana tutta la sua forza dirompente. L’autrice restituisce al lettore un personalissimo punto di vista su alcuni temi che determinano il nostro vivere quotidiano ovvero il senso dell’amicizia, l’importanza della solitudine, le dinamiche interrelazionali. Alternando storie emozionalmente intense ad altre più pacate, quantomeno in superficie, costruisce con i suoi personaggi sempre in bilico tra ciò che sono e ciò che desiderano, una sorta di fil rouge che ricompone ogni singola storia in un disegno più ampio. Maria Beatrice Berti è nata il 4 settembre 1963 a Viareggio. Secondo lei una tra le più belle città del mondo. Avida lettrice sin dall’infanzia, durante il periodo adolescenziale contrae una passione viscerale per vari generi musicali. Anche l’amore per la scrittura nasce in quegli anni. Cinema, fotografia, arte sono alcuni tra gli interessi a cui dedica gli spazi del tempo libero. Dalla fine degli anni Ottanta si occupa di turismo. Ama particolarmente il vintage e tutto quello che riguarda gli anni Sessanta e Settanta. "Fiori nel buio" è la sua prima pubblicazione.